"IO NON HO PAURA"
"Piantala con questi mostri, Michele. I mostri non esistono. I fantasmi, i lupi mannari, le streghe sono fesserie inventate per mettere paura ai creduloni come te. Devi avere paura degli uomini, non dei mostri."
-Niccolò Ammaniti (dal libro "Io non ho paura")
"Io non ho paura" è un film, tratto da un romanzo, con lo stesso nome, di Niccolò Ammaniti.
Il film è ambientato nel 1978, dove un bambino di dieci anni, Michele Amitrano, vive ad Acqua Traverse, un piccolissimo borgo al sud dell'Italia. Michele vive con la sorellina, la madre e il padre, un camionista che non è spesso a casa.
Giocando con gli amici a rincorrersi fino ad una casa abbandonata e diroccata tra campi di grano in un giorno d'estate, decidono chi deve fare la penitenza, che toccherebbe a Michele, arrivato ultimo per aiutare la sorella in difficoltà, ma a seguito di una votazione viene deciso che tocchi a una loro amica, Barbara, ma all'ultmo Michele salva la bambina dalla sua penitenza (abbassarsi le mutandine) e fa lui la penitenza arrampicandosi sui muri della casa.
Quando tutti i ragazzi tornano verso casa, Michele torna indietro, perchè aveva dimenticato gli occhiali della sorellina alla casa abbandonata, arrivato, prende gli occhiali e scopre una lastra di lamiera che solleva, vedendo un buco, e in fondo un piede che esce da una coperta.
Nei giorni seguenti torna alla casa e scopre che quel piede apparteneva a un bambino, biondo e delicato, quasi cieco per il buio. Nelle altre visite gli porta da mangiare e gli parla, diventando suo amico.
Una notte, il telegiornale racconta la scomparsa di Filippo Carducci, un bambino rapito a Milano, e Michele dalla foto riconosce il bambino del buco.
Poi, a casa sua, viene ospitato un "amico" del padre, Sergio, un uomo violento e pericoloso di Milano, alla guida dei rapitori di Filippo, che comprende tutti gli uomini del borgo, compreso il padre di Michele.
Filippo, grazie all'amico, recupera le forze e torna di nuovo con la vista sana. Michele confida questo segreto al suo "migliore amico" Salvatore, che ingenuo lo dice a uno dei rapitori.
Il padre ordina a Michele di non rivedere mai più Filippo e il bambino sembra mantenere la promessa. Col passare del tempo, il cerchio delle indagini sul rapimento si stringe e gli elicotteri dei carabinieri cominciano a perlustrare l'area di Acqua Traverse. Sopraggiunge il panico tra i rapitori,che su consiglio di Sergio, decidono di uccidere il piccolo Filippo. Michele corre per liberare Filippo e riesce a trovare la casa: riesce a spingerlo fra i campi cercando di farlo fuggire, ma Michele stesso, pur non avendo più paura delle conseguenze, rimane intrappolato da solo nel recinto, dove Filippo era stato rinchiuso.
Nel frattempo arriva il padre che spara al bambino, non accorgendosi che in realtà è suo figlio. Gli elicotteri dei carabinieri illuminano Sergio il milanese che sarà il primo ad essere arrestato mentre il padre del protagonista tiene ancora il figlio in braccio, pentito. Il film finisce sull'immagine di Michele e l'ormai salvo Filippo.
Nei giorni seguenti torna alla casa e scopre che quel piede apparteneva a un bambino, biondo e delicato, quasi cieco per il buio. Nelle altre visite gli porta da mangiare e gli parla, diventando suo amico.
Una notte, il telegiornale racconta la scomparsa di Filippo Carducci, un bambino rapito a Milano, e Michele dalla foto riconosce il bambino del buco.
Poi, a casa sua, viene ospitato un "amico" del padre, Sergio, un uomo violento e pericoloso di Milano, alla guida dei rapitori di Filippo, che comprende tutti gli uomini del borgo, compreso il padre di Michele.
Filippo, grazie all'amico, recupera le forze e torna di nuovo con la vista sana. Michele confida questo segreto al suo "migliore amico" Salvatore, che ingenuo lo dice a uno dei rapitori.
Il padre ordina a Michele di non rivedere mai più Filippo e il bambino sembra mantenere la promessa. Col passare del tempo, il cerchio delle indagini sul rapimento si stringe e gli elicotteri dei carabinieri cominciano a perlustrare l'area di Acqua Traverse. Sopraggiunge il panico tra i rapitori,che su consiglio di Sergio, decidono di uccidere il piccolo Filippo. Michele corre per liberare Filippo e riesce a trovare la casa: riesce a spingerlo fra i campi cercando di farlo fuggire, ma Michele stesso, pur non avendo più paura delle conseguenze, rimane intrappolato da solo nel recinto, dove Filippo era stato rinchiuso.
Nel frattempo arriva il padre che spara al bambino, non accorgendosi che in realtà è suo figlio. Gli elicotteri dei carabinieri illuminano Sergio il milanese che sarà il primo ad essere arrestato mentre il padre del protagonista tiene ancora il figlio in braccio, pentito. Il film finisce sull'immagine di Michele e l'ormai salvo Filippo.
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